Per quanto ancora alla ricerca dello spazio in cui ricostruire la Casa del Popolo, la nostra associazione è impegnata a dare continuità alla esperienza di autogestione e di mutualismo che l’ha contraddistinta. Anche in questa fase critica, con l’affacciarsi della guerra alle soglie d’Europa e la prospettiva di una recessione economica dalle conseguenze sociali devastanti, 20 Pietre, così come accaduto durante il lockdown per COVID, è consapevole di poter svolgere un ruolo positivo all’interno della rete sociale che si oppone al processo di gentrificazione liberista della città.
E’ in questa prospettiva che abbiamo deciso di aderire al percorso collettivo di confronto in vista della partecipazione alla manifestazione nazionale del 22 ottobre a Bologna. E’ tempo che grandi temi come la mobilità sostenibile e la giustizia climatica vengano affrontati attraverso mobilitazioni sociali, sollecitando la partecipazione attiva di coloro che subiscono direttamente gli effetti devastanti delle decisioni prese a livello politico.
L’approvazione del progetto di potenziamento del passante autostradale di Bologna conferma la inaffidabilità della attuale giunta comunale e del personale politico che amministra la città. Al di là delle loro dichiarazioni propagandistiche stanno per realizzare un’opera che porterà ad un ulteriore crescita dell’inquinamento ed all’incremento della congestione del traffico su strada. Ma basta guardarsi intorno per scorgere nei vari quartieri, soprattutto nella periferia cittadina, gli effetti devastanti delle politiche liberiste e l’abbandono di ogni criterio di programmazione urbanistica da parte di amministratori pubblici che, invece di tutelare l’interesse ed il benessere collettivo, hanno come unico scopo alimentare i profitti delle lobby economiche.
La Casa del Popolo 20 Pietre è nata, al contrario, con l’obiettivo di promuovere azioni di tutela dei beni comuni, attraverso il recupero e la restituzione all’uso pubblico di spazi abbandonati al degrado, spazi recuperati per attività sociali, libere e solidali, per scambi mutualistici e convivialità. Non a caso abbiamo contribuito alla nascita e sostenuto nelle sue iniziative il Comitato Rigenerazione No Speculazione che svolge un’azione fondamentale nella difesa dell’area boschiva dei Prati di Caprara contro gli assalti della speculazione immobiliare.
Altrettanto convinto è stato il nostro sostegno alla resistenza dei compagni di XM24 allo sfratto imposto dal comune. Così come la partecipazione al progetto Bancarotta per la trasformazione di uno spazio pubblico in disuso in bene comune autogestito aperto ai bisogni di socializzazione, cultura, musica e sport popolare fortemente presenti nel territorio. 20 Pietre condivide il progetto della Rete per la Sovranità alimentare che mette al centro l’agroecologia, il sostegno alla agricoltura contadina contro le politiche dell’agrobusiness devastanti per l’ambiente e i diritti sociali.
La nostra associazione inoltre è presente nella lotta contro ogni autonomia differenziata. Ora facciamo nostra la parola d’ordine del “convergere per insorgere” contro le opere inutili e dannose per il bene pubblico.
Lo facciamo consapevoli che l’attuale classe dominante si sta dimostrando inadeguata ed incapace ad affrontare le criticità che si profilano all’orizzonte. E’ sempre più evidente che da quella parte non possiamo attenderci alcun contributo che vada nella giusta direzione dell’interesse collettivo e dei reali bisogni materiali delle donne e degli uomini della terra. Imbevuti come sono di ideologie e vuoti luoghi comuni sull’efficienza del marcato e la centralità del profitto, non si rendono conto che la casa sta bruciando e la guerra è più vicina che mai.
D’altra parte non possono farlo perché altrimenti dovrebbero ammettere che la causa reale di tutte le criticità e le disuguaglianze, il vero motivo della crisi globale che li sta travolgendo, è nella natura del sistema economico sul quale essi fondano il loro potere e la loro ricchezza.
Convergiamo quindi perché una diversa classe dirigente è necessaria, come è necessaria una diversa visione della realtà. E nel convergere ci facciamo carico collettivamente del compito di mettere mano al cambiamento reale della società.
Non in astratto, non in teoria, ma concretamente, qui e ora, perché questo è possibile. Perché bisogna essere consapevoli che anche il tempo è contato.
Così come non esiste un altro pianeta dove vivere, c’è forse un nuovo medioevo che ci attende se non sapremo condurre la società attuale fuori dalla sua preistoria.
Per questo quindi, per la possibilità di trasformare attraverso pratiche sociali condivise e solidali le relazioni umane e le condizioni materiali di vita, come abbiamo tentato di fare nella Casa del popolo, finché ci è stato possibile, ci riconosciamo pienamente e diamo la nostra adesione al percorso di lotta verso la manifestazione del 22 ottobre.