Non una data, ma un processo che parte dall’ingiustizia subita da chiunque, per strabordare, esondare, scatenare energia creativa, mettere a frutto competenze, soggettivare coscienze e lotte ma bandire politicismi. Un processo che lascia traccia, solchi, che cambia i rapporti di forza laddove passa. Questo processo annuncia semplicemente una cosa: che avete perduto il diritto di proprietà sui nostri territori, sulle nostre vite, sulle fabbriche che chiudete, su quelle che usate per produrre armi, sulla terra che cementificate. Lo avete perduto per manifesta malafede, incompetenza, cupidigia avidità, nocività. E non importa quanto manca a prendersi il paese. Conta solo che siamo in cammino.
Bologna 22 ottobre capitale dell’insorgenza e della convergenza contro le grandi opere inutili, lo sfruttamento, la guerra, per la sovranità alimentare e la giustizia climatica, Napoli 5 novembre capitale dell’insorgenza e della convergenza del sud che si tira dritto in piedi, contro disoccupazione, carovita, sfruttamento, guerra, per il lavoro e la giustizia climatica.
Non intergruppi, ma soggetti sociali che si abbracciano.