CONVERGERE PER INSORGERE – LA MARCIA CONTINUA – VERSO NAPOLI E OLTRE!

Sabato 22 ottobre 30 mila persone hanno manifestato a Bologna percorrendo la tangenziale contro tutto ciò che rappresenta il progetto di allargamento del Passante di Mezzo: dietro allo striscione ‘fine del mese, fine del mondo: stessa lotta’ migliaia di persone e decine di associazioni, comitati, centri sociali, gruppi informali, si sono ritrovate/i in un corteo convergente che ha dichiarato inaccettabile la contrapposizione tra  ambiente, salute e lavoro.

Il progetto di allargamento del Passante, infatti, non è soltanto devastante, ma è l’opera simbolo del consumo di suolo che trasforma fertili terreni agricoli in sterili piattaforme di cemento, e rappresenta un sistema economico in cui il profitto viene prima della salute, dei diritti civili e sociali delle persone; di un sistema che precarizza e licenzia, perché fatturato e PIL contano più della qualità della vita e della dignità di tutte e tutti noi. E’ una delle tante opere, come per esempio i rigassificatori, gli inceneritori, i poli logistici, gli impianti di risalita, per le quali il futuro delle comunità locali vale meno di qualche interesse economico. 

Ma quello di sabato non è stato un punto d’arrivo, bensì un momento di un percorso iniziato la scorsa estate, che ha attraversato il global strike del 23 settembre e che già guarda al futuro. La convergenza non è un risultato, ma un processo che ci vede protagoniste/i e che costruisce percorsi collettivi che possono darci le chiavi di lettura plurali per leggere la complessità delle nostre quotidianità e costruire spazi di conflittualità.

Ed è per questo che, il giorno dopo la manifestazione di Bologna, già guardiamo a Napoli, e a un nuovo convergere per insorgere capace di mettere in primo piano le lotte per il lavoro, per il salario, contro il caro energia e la crescita dei prezzi dei beni di prima necessità. Se a Bologna abbiamo marciato contro l’opera simbolo della devastazione ambientale che è figlia di un sistema economico che precarizza e calpesta i diritti, a Napoli saremo assieme a coloro che con determinazione lottano per il reddito e la dignità, perché giustizia climatica significa prima di tutto rovesciare le disuguaglianze e garantire a tutte/i una vita degna.

Vogliamo ringraziare quante e quanti ieri sono venute/i a Bologna accogliendo il nostro invito collettivo e condividendo la nostra scommessa: per questo, per altro, per tutto, la nostra marcia continua; ci vediamo a Napoli il 5 novembre!

Siamo nella costante lotta per arrivare a fine mese, contro il precariato, gli appalti, contro il carovita, per un salario degno. Ma la lotta per arrivare a fine mese non ha nessun senso se non si vince quella contro la ‘fine del mondo’. Ed è impossibile coinvolgere fette crescenti della popolazione nella lotta contro la fine del mondo, se non le si carica della lotta di chi non riesce ad arrivare alla fine del mese.”

Per i diritti, l’ambiente, la salute, gli spazi pubblici e comuni, una vita bella e per la pace, è ancora tempo di convergere: per questo, per altro, per tutto, tenetevi libere/i il 22 ottobre 2022: ci vediamo in piazza a Bologna!”