Negli ultimi anni in Italia molti dei conflitti sociali più significativi si sono sviluppati attorno al tema della difesa dei territori dalle grandi opere inutili e lungo le catene della logistica. Tra questi, la lotta No Tav in Val di Susa e il percorso del SI Cobas sono stati alcuni dei processi di resistenza e conquista di nuovi diritti tra i più rilevanti.
Quest’estate queste esperienze, già duramente colpite negli ultimi anni da numerosi dispositivi repressivi, sono state incriminate attraverso il ricorso alla “associazione a delinquere” scattata a Bologna, Torino, Napoli e Piacenza. Sindacalist e militant attiv in queste lotte hanno ricevuto l’accusa di avere appunto costituito delle organizzazioni criminali. (Per saperne di più: https://associazionearesistere.org/associazione-a-resistere/ – http://sicobas.org/…/italia-appello-per-i-sindacalisti…/)
Queste pesanti misure si inscrivono in uno scenario più ampio in cui sia dal punto di vista dei conflitti sui luoghi di lavoro che di quelli nei territori si sta ridefinendo sia il quadro giuridico attraverso il quale essi vengono governati, che più in generale (in un’epoca di pandemie e nuove escalation belliche) il come si norma la società.
Per discutere di questi elementi invitiamo a partecipare a una discussione pubblica con:
– Francesco Floris (Giornalista dell’agenzia LaPresse)
– Askatasuna / Movimento No Tav (https://associazionearesistere.org)
– SI Cobas Piacenza
– Marina Prosperi (penalista e giuslavorista, pool legale nazionale Si Cobas)
– Eduardo Sorge (Movimento disoccupati 7 novembre, Napoli)
– Giulio Centamore (ricercatore di diritto del lavoro, Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna)