Scuole In Lotta Bologna

Per Questo, Per Altro, Per Tutto, perchè il 22 Ottobre per noi non sarà un punto di arrivo, ma un primo momento in cui dire con fermezza che questo sistema è per noi, ora più che mai, da distruggere. Il nostro NO non sarà un semplice slogan.
DALLE SCUOLE CHE LOTTANO COSTRUIAMO LA CONVERGENZA!
Partendo da noi, dalle nostre esperienze, dalle nostre collettività e singolarità cerchiamo di darci nuove forme, un nuovo modo per metterci in contatto, nelle nostre assemblee e nelle nostre scuole domandandoci cosa voglia dire per noi convergenza.
Questa domanda ci ha accompagnato da un anno a questa parte, ricercando chi come noi abbia la necessità di contrapporsi a quelle che per noi sono le tematiche contro cui in questo momento è indispensabile fare cordone, prendere posizione, perchè il futuro che ci vogliono lasciare è sempre
più precario, ostile e oppressivo.
La nostra generazione è obbligata a sopportare un presente che è sempre più allo sbando, obbligandoci a sopportare le loro decisioni, le loro imposizioni, senza che ci sia data la possibilità di dire la nostra. Siamo stufɘ. Siamo noi il futuro, siamo noi che erediteremo i mali che questa classe politica sta attuando. Insorgiamo nelle strade, andando a bloccare la tangenziale, snodo centrale per l’Italia, per far si che le nostre voci siano realmente ascoltate! Come studenti e studentesse, giovani, precariɘ, questo 22 ottobre insorgiamo a Bologna. Noi siamo il futuro che si ribella, siamo il presente che costruisce contrapposizione!
Andando in modo schematico cerchiamo di esporre quelle che sono per noi alcune delle motivazioni che ci porteranno nelle strade di Bologna il 22 Ottobre: Innanzitutto ricordiamo con rabbia le morti in alternanza di Lorenzo, Giuseppe e Giuliano, morti sul lavoro a causa di un sistema mortifero, un sistema che ci sfrutta e ci opprime, un sistema che vuole mandarci a lavorare gratis e morire, inserendoci forzosamente nelle dinamiche di precarietà, stenti e sfruttamento caratteristiche del mondo del lavoro in Italia. Un mondo ingiusto che vogliono far passare per normale. Noi tutto questo non lo accettiamo. Non si può morire di lavoro, non si può morire di scuola!
La guerra che imperversa nelle vite e nei territori ai confini dell’Europa ha portato con sé solo sfruttamento e devastazione. Nel momento in cui è stata lanciata la prima bomba abbiamo visto quali sono le conseguenze di una guerra internazionale nel mondo globalizzato: vediamo la guerra come un risultato inevitabile dell’oppressione capitalista, una conseguenza diretta del sistema estrattivo e consumistico che ci è imposto e che ha portato ad una crisi climatica senza precedenti. Vogliamo un cambiamento radicale del nostro modello di sviluppo, che metta l’ambiente davanti agli extraprofitti di mafie e multinazionali. Non vogliamo che la guerra, con la politica
emergenziale che la connota, sia normalizzata, come non vogliamo per i nostri corpi e i nostri saperi che siano normati: siamo ribelli, siamo fluidɘ, siamo incazzatɘ. Vediamo come poi anche sulle nostre vite le conseguenze sono disastrose: l’aumento dei prezzi dovuto alla crisi energetica ne è
solo l’esempio più palpabile, ma quando parliamo di chi su questa crisi fa profitti enormi come Eni, Enel o Hera, veniamo zittitɘ e ignoratɘ. Per noi è centrale scendere al fianco di tutti quei collettivi, realtà, associazioni e singolɘ che rifiutano la guerra imperialista e la sabotano nei loro territori in
difesa dei popoli oppressi.
Troviamo che sia inaccettabile che le nostre scuole ci cadano in testa. Ci troviamo quotidianamente a constatare che per i politici e confidustria l’investire sul nostro futuro non è unà priorità, lo vediamo nelle grandi opere che iniziano e mai finiscono con ingenti flussi di denaro apportati per la
loro realizzazione, è inaccettabile perché conosciamo bene chi fa profitto su queste: mafie e politici corrotti.
Il caso bolognese è per noi emblematico: nella città che si definisce la più progressista d’Italia,piuttosto che costruire nuove scuole o mettere in sicurezza gli edifici, si ampliano autostrade che portano solamente più smog e consumo di suolo nella città. Un perfetto esempio ne è la vicenda del
Polo Dinamico, un progetto che prevede la realizzazione di un’enorme succursale di tutti i licei di Bologna ormai fermo da qualche anno e che, per l’aumento del costo dei materiali, vede la ripresa dei lavori spostata a tempo indeterminato. Piuttosto che buttare soldi in grandi opere come il Passante, bisogna costruire al più presto nuove scuole, mettere in sicurezza quelle esistenti, e risolvere così la mancanza cronica di spazi che noi studenti e studentesse di Bologna viviamo ogni giorno!
Oltre al problema dell’edilizia scolastica, è centrale per noi parlare di come le scuole siano sempre più un luogo dove lo stress e l’ansia sono ormai una costante per molte di noi studentɘ. Crediamo che le motivazioni siano da ricercare nella costante retorica della competizione che vede studentɘ della stessa classe rincorrere il voto più alto perché su di esso si basa il loro valore all’interno di quel contesto. L’assenza di spazi di socialità durante la pandemia ha prodotto una sempre più frammentata relazione tra di noi che viviamo la scuola. L’assenza di socialità, secondo noi, ha prodotto in moltissime città una fase che vedeva nelle occupazioni una diretta risposta che, partita dal basso, ha messo al centro la necessità di ritrovarsi, conoscerci e discutere dei nostri problemi.
Per concludere, noi crediamo che nella convergenza possano rientrare anche lɘ studentɘ che vogliono mettersi in contrapposizione a questo sistema, ritrovandoci tra di noi, trovandoci nelle assemblee, contaminandoci l’unɘ con l’atrɘ, abbiamo la possibilità di mettere al centro il NOI.
Vogliamo essere ascoltatɘ e possiamo farlo solo tuttɘ assieme. Cerchiamoci nelle strade, nelle piazze, nelle assemblee, perchè il nostro volere una vita bella, lontana da morte e sfruttamento, da guerra e devastazione, da discriminazione ed elitarismo, possa farci insorgere contro questo modello
di scuola, contro il loro modello di scuola!
SIAMO IL FUTURO CHE INSORGE!

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