Domani scenderemo in piazza con le donne, le persone LGBTIQA+, le migranti e tutte le persone che hanno deciso di unirsi per rifiutare lo stato attuale delle cose.
Scendiamo in piazza perché le lotte contro la devastazione ambientale, per la giustizia climatica, contro il carovita e lo sfruttamento ci riguardano direttamente e intrecciano inevitabilmente il terreno della lotta femminista. La marea transfemminista in tutto il mondo ha mostrato e continua a mostrare il carattere strutturale della violenza maschile sulle donne e di genere, e ha fatto del suo rifiuto il motore della trasformazione di questa società capitalista, sessista e razzista che che si regge sullo sfruttamento e sull’oppressione dei corpi.
Scendiamo in piazza con la consapevolezza che non esiste convergenza se non si riconosce che non siamo tuttx uguali: essere una donna, una persona migrante, con disabilità, lgbtqia+ fa la differenza, lo abbiamo visto durante la pandemia, lo vediamo nelle conseguenze di questa guerra che aumenta la violenza e legittima l’attacco conservatore, familista e razzista che stiamo vivendo, che riduce i nostri salari e fa aumentare il costo della vita, che renderà ancora più difficile a chi lotta per uscire da situazioni di violenza di poterlo fare.
Domani convergiamo per insorgere contro il patriarcato sistemico, perché la lotta non è, se non è transfemminista! Ci vogliamo vivə, liberə e autodeterminatə!
Ci vediamo domani, 22 ottobre in piazza XX settembre alle 15: cerca lə compagnə con i panuelo fuxia